Partiamo dal presupposto che stavo iniziando a stancarmi del metal. O almeno di quello nuovo, difficilmente si trovano album degni di lode che non siano di generi tendenti al progressive (vedi Colors dei Between the buried and me, che presenta una notevole vena prog, ma anche un qualsiasi disco dei Novembre). Si deve aggiungere il fatto che il sottogenere metal a cui io sono più affezionato e più amo, che come come molti sanno è il melodic death metal, sembra essere sia nato che morto nel 1995, con
The Jester Race degli In Flames,
The Gallery dei Dark Tranquillity, ma soprattutto
Slaughter of the Soul degli At The Gates.
GRAZIE A DIO CHE MI SONO SCARICATO STO CD.
Gli Arsis sono un gruppo melodic/technical death metal nato nel 2000. Il loro primo e ottimo cd,
A Celebration of Guilt, uscito nel 2004, ha portato una ventata d'aria fresca nel panorama melodic death, grazie soprattutto alla bravura del cantante in grado di adattare e modificare benissimo il growl. Il secondo cd,
United in Regret uscito nel 2006, nonostante non arrivi dove il precedente, è riuscito a riscuotere comunque parecchio successo, anche se, almeno a me, è sembrato un po' più piatto e monotono. Giusto oggi è uscito il loro terzo cd,
We are Nightmare, che considero superiore ad entrambi i loro album passati, ed anche uno dei migliori album degli ultimi anni. è da parecchio tempo che non sentivo un cd così ben costruito e vario. Devo dirlo,
We are Nightmare è un album con i controcazzi, un album le cui tracce, una ad una, riescono a farti scuotere davvero la testa e a darti una carica assurda, e questo è quello che cerco nel melodic death. Tutte le tracce sono spettacolari, nessuna riesce a prevalere nettamente sull'altra vista la notevole diversificazione. Ogni traccia, se ascoltata attentamente è capace di staccarti i testicoli grazie carica della quale è dotata. Come ho già detto in un altro topic, al primo ascolto per intero ho da subito pensato che questo album fosse un
The Gallery modernizzato, per via di alcuni riff e alcuni passaggi di batteria, e considerando che il capolavoro dei Dark Tranquillity è uno dei miei cd preferiti in assoluto non ho potuto far altro che gioir della cosa.
L'ascolto di questo cd non lo consiglio a tutti, è abbastanza complesso e il growl e la batteria possono risultare parecchio pesanti per chi non è abituato. Inoltre le tracce non seguono una vera e propria base musicale, ma spesso sembrano andare per conto loro, portando quindi vari accenni prog (magistralmente azzeccati mi permetterei di aggiungere).