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Autore Topic: Diamond/Pearl: L'Analisi Continua  (Letto 1551 volte)
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« il: Giugno 29, 2008, 18:35:20 »

Prima che inziate a leggere questo articolo, vi rimando alla prima guida al Metagame OU di DP. E' infatti importante per comprendere al meglio questa guida il fatto che ne conosciate la prima parte.



DP E' L'AMERICA!



Esattamente, DP è proprio l'America. Come la leggendaria America era stata, per gli emigranti italiani del XIX e XX secolo, una terra di promesse ed una nuova frontiera, così DP si è posta davanti al battling competitivo: ed è così che molti battler italiani della vecchia guardia si sono lanciati a provare il nuovo metagame e tutte le sue promesse. Nintendo sembrava aver fatto le cose in grande, con un effettivo accrescimento dell'usabilità degli high tier UU nel metagame superiore: nuove mosse, nuovi Pokémon, un metagame più veloce ed offensivo, il ritorno del ladder sul neonato simulatore. Ma ben presto un metagame che sembrava farsi sempre più feroce, forse troppo, aveva finito per stancare le persone abituate ai ritmi più tranquilli di RSE. DP sembrava essere un RSE molto, molto più team-based; la nuova velocità e forza del gioco limitavano le possibilità di stall, portando così tutti quanti ad orientarsi ad uno stile di gioco rischioso, che aveva perso di spettacolarità; non c'era più bisogno di predictare quando si poteva attaccare, attaccare, attaccare e vincere; counterare gli avversari diventava sempe più pericoloso, meglio sacrificare un Pokémon e procedere con il revenge kill. Mindgame che risultavano controproducenti e limitata flessibilità in lotta erano diventati così i primi motivi che avevano spinto parte di quella che era stata l'élite italiana di RSE ad iniziare un controesodo verso NetBattle ed RSE; tra i vecchi giocatori italiani, quelli che oggi sono schierati dalla parte di DP non lo sono in maniera decisa, ma preferiscono assumere una posizione moderata, ben sapendo che DP è il presente, il metagame che ancora avrà un'evoluzione, mentre il periodo di splendore di RSE è pressocché terminato, non tanto per scelta nostra, quanto della comunità internazionale. Ed è così che il NBBC e la Pokémon Academy dell'Arctic Bay si prefissano di dare a voi, che approcciate oggi il mondo del battling competitivo, una preparazione solida e completa sul nuovo metagame, ma senza dimenticarci del passato.



Un Ritorno deciso ad RBY



I legami tra RBY e DP sono facili da notare; giocatori esperti di RBY sanno bene che un Tauros fortunato (ed i Tauros SONO fortunati, in RBY) è praticamente infermabile, quasi sulla soglia del gamebreaking, al punto che praticamente ogni team RBY serio ha un Tauros al suo interno. Eppure Tauros non è bannato, perché, sempre secondo gli esperti RBYer, la prima generazione offre un gioco che punta meno delle successive su una strategia comune, ma ogni Pokémon di cui è costituito il team rappresenta di per sé stesso una strategia da applicare per ottenere l'obiettivo finale: ma se Tauros rappresenta di per sé il late-game sweeping, come è, appunto, possibile fermarlo? Oggi, in DP, non parliamo di Tauros, ma quello che era il ruolo di Tauros è ora di Garchomp, o di Lucario; come per RBY, tante piccole mini-strategie ricadono all'interno di un team, l'individualità è più forte e, se anche è vero che una grande strategia unificante (fatte anche di cinque o più passaggi logici, in maniera non differente da GSC o RSE) può essere costruita e messa in atto, l'individualità torna davvero a contare molto di più, con sweeper più forti che in passato che possono davvero entrare in campo e distruggere senza richiedere una complicata strategia né un eccezionale numero di Pokémon e mosse di supporto al loro sweeping. Questo riduce ovviamente il divario tra i giocatori e quindi la competitività del metagame, l'impegno con cui ci si applica al gioco per migliorarsi conta di meno che in passato adesso che missare l'Ice Beam cruciale su Garchomp Outrager significa, con ogni probabilità, aver perso il match.

Ora tuttavia, non lasciatevi scoraggiare dalle mie parole, DP non è un metagame da disprezzare; la varietà che introduce (nelle mosse, nei Pokémon usabili), la molteplicità delle strategie che possono di fatto essere trovate, oltre al solito banale TSS, la sfida di creare un team funzionale che possa difendersi dalla threat list e dall'imprevedibilità che caratterizza la quarta generazione, dovrebbero essere notizie accolte in maniera positiva da chi desidera competere in Pokémon, e farlo ad alti livelli.
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