Bene, apro questo topic per mettere in discussione le mie supposizioni, d'altronde nessuno di noi è immortale, infatti siamo in continua trasformazione, dopo la morte finiremo sepolti sottoterra ed il corpo verrà assorbito dalla Terra come sostanze nutritive per gli insetti e per le painte, forse anche per animali, casi eccezionali, es. avvoltoi->carogne.
Però la nostra entità, cioé la nostra coscienza dove finirà? Il nostro Sé universale dove finirà?
Io mi sono fatto quest'idea.
Nel corso della nostra vita noi dobbiamo rompere le catene nelle quali siamo imprigionati, il mondo materiale, finché noi non riusciremo a liberarci da queste "catene" dopo la morte ritorneremò sotto forma fisica, visto che il Sé (la nostra entità suprema) è ancora atratta dal mondo materialistico e continueremo questo ciclo e soffriremo nella vita di tutti i giorni finché non riusciremo a liberarci dalle catene.
Una volta liberati finiremo nello spazio cosmico di supercoscienza dove si vivrà in pace, chiamato in molte religioni come paradiso.
In molte religioni queste persone che sono riuscite a rompere queste catene vengono chiamati santi o eremiti oppure samadhi.
Ciao. Mi dispiace dirti che sei solo una triste reincarnazione di un tizio che andava predicando grossomodo ciò che dici tu due millenni e più fa. Scherzi a parte, hai letto Platone?
In effetti, se pensiamo bene, i soldi non sono niente... purtroppo in questa società servono per la soppravivenza ma molti l'hanno confusa con vera e propria necessità per Sé come persona, se pensiamo bene, noi siamo come i pellegrini del deserto che viaggiano lungo il deserto ma solo che noi ci disperdiamo nei miraggi, pure illusioni... infatti ci diciamo spesso, quando avrò una bella villa potrò vivere in pace per il resto della vita, ma questo ci causerà sempre più problemi perché dopo aver passato il gradino della necessità, abbiamo bisogno di più e di più e di più, finché non sappiamo più cosa vogliamo veramente e finiremo col bere della sabbia invece di acqua delle oasi.
Allora, come dovrei comportarmi, come dovrei fare? Beh, inanzitutto dovete capire che ciò che vedete sono illusioni della mente che ci inganna, ciò di cui abbiamo bisogno è ritrovare il nostro Sé Universale, l'amore divino.
Per facilitare aiutate chi è in difficoltà, date agli altri ciò che loro non hanno mai avuto ed aiutateli, vedete una persona salutatela, ditele qualcosa di carino, vedete un animale malfamato, dategli un pezzo di pane, vedete un fiore che si è rotto, radrizzatelo, inssoma, aiutiamo chi è meno fortunato in modo da dargli fiducia e che lui faccia lo stesso.
Fin qui mi piace. Molto carino, molto hippie se vuoi, ma il fiore che si è rotto, c'è poco da raddrizzarlo perché se si spezza lo stelo il fiore è morto asd
Dedicate almeno mezz'ora al vostro corpo, nella vostra nascita è stato fatto il dono più grande, il vostro corpo, è vostro, potete muoverlo a vostro comando, però in cambio dovete trattarlo, sennò finirà col rifiutarvi ed amalarsi, la malattai è solamente una cosa naturale che ci mette in guardia di non aver trattato il corpo in modo adeguato. Dedicategli almeno mezz'ora, fate passeggiate, movimento fisico anche un pò di meditazione.
Ottimo anche questo. Ti ricordo come un tizio abbastanza religioso. E nonostante ciò mi vai predicando la salute del corpo (un benessere fisico) in funzione di un benessere metafisico.Atei, agnostici e chi ne ha più ne metta sarebbero contenti a metà; ma l'idea mi piace, fa molto monaci buddhisti.
In terzo luogo dovete "rimanere coi piedi per Terra", insomma, non dovete disprezzarvi e dovete meditare per fermarsi un attimo e capire dove siamo... immaginiamo di essere in macchina, se andiamo molto veloci non riusciamo a vedere il paesaggio che ci circonda ed ammirarlo ma dovete mettervi in folle ed ammirarlo, sentire le brezza che ci cullano dolcemente. Quindi dovete meditare, fermarvi, sennò finirete che sarete troppo stanchi e dopo avrete un incidente.
Questo significa che dovete astenervi dalla vita sessuale (cioé farsi le seghe ecc.. ma non significa non socializzare, perché questo vi spingerà a non dare più importanza a voi stessi e disprezzare in primo luogo te stesso e poi gli altri), non fumare canne, insomma quelle schifezze stuperfacenti.
Hey no aspetta, c'è una contraddizione abbastanza forte fra questo paragrafo e quello di sopra.
La vita sessuale
è, che tu lo voglia o no, una parte integrante del nostro corpo.
No pulsione sessuale, no party. Ne io ne te saremmo qui a dibatterne, senza l'eros.
E riguardo a "quelle schifezze stupefacenti", ti ricordo che non sono apertamente in contrasto con il tema della "cura di sè stessi" che ti è tanto caro. Ti ricordo che i nativi americani, nei rari momenti di
pace, usavano fumare tabacco per festeggiare. Gli indios messicani usano assumere di tanto in tanto un estratto di cactus altamente allucinogeno in grado di farli entrare in trance mistico. Le cosiddette "schifezze stupefacenti", in un altro contesto, sono nè più ne meno della meditazione un mezzo per giungere alla conoscenza di Sè, come la chiami tu.
La nostra alimentazione va di mano con il nostro comportamento... provate a richiamare un ricordo.
Quando prendete cioccolata diventate frenetici e schizzati, prendere troppa carne vi farà sentire grasso e stanchi senza aver voglia di niente... per controllare bene se stessi bisognerebbe mangiare ciò che mangierebbe un vero uomo nella sua originaria natura, piccola razione di carne, frutta e verdure.
Mi dispiace, su questo punto ti ha preceduto un tizio tedesco nel 1800. Hello, Nietzsche.
Una cosa che noi confondiamo molto spesso è che se compriamo una cosa, diremo che è nostra, ma in realtà non è vero, niente ci appartiene, perché tutto deriva dalla Madre Natura, il nostro corpo non è nostro, diciamo come se fosse un nostro socio, se non andiamo d'accordo lui finirà col separarsi da noi.
Indubbio, ma visto che più o meno ho inquadrato il tuo pensiero, ti pongo una domanda provocatoria: Parli del corpo come se fosse estraneo in qualche modo a Noi. Lo stesso discorso, grossomodo, lo fai per l'anima? E se il corpo e l'anima sono due elementi estranei all'uomo, allora noi che diamine siamo?
La Terra è un luogo comune, noi ci nutriamo solo del necessario ringraziando ovviamente la Madre Natura per ciò che ci ha dato e per avere il nostro pane di oggi.
Insomma, niente ci appartiene, quindi noi non abbiamo diritto di ammazzare insetti, distruggere piante o qualcos'altro coscientemente, perché non è nostro e non lo sarà MAI!!!
Hippie, e pure immanentista. Spinoza anyone?
. Magari fosse così. In realtà, Morpheus docet, l'essere umano sfrutta e stupra la terra alla pari di un virus. Se anche l'asia, l'africa e il sudamerica avessero l'impatto ambientale dei paesi occidentali, non basterebbero 6 pianeti Terra.
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In generale: mi piace il tuo pensiero. È molto più propositivo di quanto non lo fosse un anno fa.
Mi sembra che tu abbia abbandonato, almeno in parte, quella pedanteria critica ossessiva, quella mania di distruggere ciò che non ti va, e sia passato dalla parte di quelli che vogliono vivere in pace.
L'essere propositivi, l'avere cura di se e la voglia di vita sono dei temi che decisamente apprezzo.
Dal punto di vista della Storia del Pensiero, le tue idee sono un bel garbuglio misto di pensatori che, se solo fossero vissuti nella stessa epoca, si sarebbero mangiati vivi; ma tutto sommato mi piace perché appunto, ne traspare la voglia di vita.
Vorrei che commentaste.
Fatto; nonostante questo, l'ora è tarda e ho detto relativamente poco. Spero basti. Ciao ciao